Il mio incontro con La Lettrice Vis à Vis

Sono riuscita a incontrare la Lettrice Vis à Vis a PraLibro, qui in Val Germanasca: volevo chiedere le motivazione che hanno accompagnato la sua scelta. Sarei dovuta andare a Torino e invece…SORPRESA!!! Lei è venuta in Val Germanasca a presentarsi durante la manifestazione PraLibro. Potevo io non andarci????

Ma chi è la Lettrice Vis à Vis?
Il suo nome é Chiara e mi piace definirla come l’artista della parole. Abitualmente si trova nel suo salottino letterario all’aperto in un angolo di piazza Carignano, nel cuore storico di Torino. Chiara arriva con la sua bicicletta trainando un carretto carico di un piccolo divanetto, una sedia e un campanello. Sono questi gli strumenti del suo mestiere, insieme ai libri. Il campanello serve per le persone che, passando nella piazza, decidono di fermarsi nel suo salottino: devono suonare il campanello per essere i benvenuti! 🙂 Lei non chiama nessuno, sono le persone che nutrono l’interesse di fermarsi e parlare con Lei. Il suo progetto é nato per essere portato in strada e dalla strada si alimenta: il contenuto del carretto con lo scorrere del tempo è cambiato in base alle testimonienze e all’ascolto delle persone che hanno lavorato con Lei e prendendo in analisi gli eventi che si sono susseguiti nel tempo.

Fin dall’inizio nel suo carretto ha avuto moltissima poesia e libri di autori che Lei definisce sradicati. Chiara definisce come autore sradicato colui che ha perso, per ragioni politiche, storiche, famigliari, il proprio punto d’origine, trascorrendo cosí la propria esistenza nel tentativo di ritrovare almeno un eco della situazione passata. Nei libri di uno sradicato viene elaborato questo tentativo di ricerca, offrendo ai lettori il proprio modo di venire a patti con il suo disagio, anche se di natura completamente differente.

Alla domanda: che mestiere fai? Chiara ha risposto paragonandosi ad un mezzo di comunicazione. Fa parlare le persone con cui viene in contatto, ascoltandone una alla volta, restituendo grazie alle pagine dei libri un punto di vista singolare su quello che lei intercetta essere nella testa del suo ospite. Quindi Lei diventa un mezzo di comunicazione tra un individuo e altri strumenti (i libri) che sono stati messi a disposizione dagli scrittori dalle idee uniche. Seleziona i contenti originali nella forma di pagine di libri e le utilizza un po’ alla volta per rispondere alla domanda principale che passa per la testa della persona stessa.

In questo incontro Chiara ha voluto presentarsi leggendo una parte del libro di Aleksandar Hemon: Il libro delle mie vite.

Istruito dall’esperienza di mia sorella quando qualcuno mi chiede Tu cosa sei? Sono spesso tentato di rispondere con orgoglio: sono uno scrittore. Tuttavia lo faccio di rado perché sarebbe impreciso. Io mi sento uno scrittore solo quando scrivo e così dico che sono complicato. Mi piacerebbe anche aggiungere che sono solo un groviglio di domande insolubili, un coagulo di vari altri. Mi piacerebbe dire che forse è troppo presto per dirlo.

Alla mia domanda: Questa tua scelta di far nascere e portare avanti questo progetto da cosa è nata? Chiara mi ha voluto rispondere citandomi tre righe molto profonde del libro L’ignoto Ignoto di Mark Forsyth.

Ci sono cose che sappiamo di sapere. Ci sono cose che sappiamo di non sapere. Ma c’è anche l’ignoto ignoto, cioè le cose che non sappiamo di non sapere.

Per Chiara quello che non sa di non sapere è ciò che la fa andare avanti nel progetto, anche nei momenti più difficili.

La Lettrice Vis à Vis la potete trovare:

Foto: dalla pagina Facebook lalettricevisavis